Cosa ne pensate? Che avreste fatto? (Soprattutto per le donne, ma non solo)
Mi scuso in anticipo per la lunghezza del post, ringrazio chiunque avrà la pazienza di leggere e farmi sapere cosa ne pensa.
Ero su un treno regionale, nel mio stesso vagone sale una ragazza, all'apparenza "normale", nel senso, non mi sembrava dall'aspetto una scappata di casa, ma era ben vestita, curata, truccata. Una persona normalissima e infatti non l'avevo nemmeno notata prima che succedesse quanto segue. Passa il controllore per checkare i biglietti, tutto bene finché non chiede il titolo alla ragazza in questione. Sostanzialmente, da quel che ho capito, lei aveva preso il treno al volo arrivando in stazione troppo tardi per comprare il biglietto del treno sui cui è salita (perché acquistabile solo fino a 5 minuti prima della partenza), perciò invece di salire e basta senza titolo di viaggio, ha comprato quello del treno successivo (verrà fuori durante la discussione che non era la prima volta che succedeva e non le erano mai stati fatti problemi a riguardo, a suo dire). Insomma il controllore le chiede il biglietto, lei gli mostra quello che aveva comprato dall'app ma giustamente lui dice "no guardi è sul treno sbagliato, quindi o mi paga 5€ per comprare il biglietto di questo treno o scende alla prossima fermata e prende il suo treno, oppure se non vuole fare nessuna delle due cose le faccio la multa". Nel dire tutte queste cose il tipo era già piuttosto nervoso perché la ragazza non era italiana e sembrava non capire bene le sue parole. Ora, da persona totalmente ignorante di regolamenti vari, lo ammetto, ho pensato "il discorso fila". Tuttavia a un certo punto, non so bene come, la conversazione da pacifica diventa piuttosto accesa, lei dice di essere Palestinese, che non può permettersi di pagare quei 5 euro perché ha solo 50€ per 10 giorni e che non può assolutamente scendere da quel treno perché era già in ritardo per un "appuntamento importante". Il controllore dal canto suo ripeteva "sì ma non mi interessa, io sto facendo il mio lavoro e le regole sono queste", ormai visibilmente innervosito e deciso a farle la multa, chiedendole anche un documento e facendo minacce sul farla scendere o di chiamare la polizia. Lei, piangendo, continuava a ripetere "siamo umani" "tu sei umano? Hai figli?" e cose così, con un tono che mi sembrava più vittimistico che altro, accusando l'uomo di voler fare solo scene e di non avere un cuore ecc.. toccando anche aspetti personali del tizio che sicuramente avrà avuto i suoi problemi, ma stava sostanzialmente facendo il suo lavoro e si è ritrovato l'ennesima persona che fa storie per 5 euro. A un certo punto la ragazza ha anche fatto riferimento al suo essere un uomo di potere che ne stava approfittando, e vedevo tutte le ragazze sedute intorno che annuivano e si guardavano indignate per il comportamento del controllore. Dopo una discussione durata più di 10 minuti, il controllore decide che la ragazza deve scendere, che gli sta "impedendo di svolgere il suo lavoro" e che se non scende dal treno la denuncia per interruzione di pubblico servizio (una cosa del genere, non ricordo le parole precise). Quindi chiama la polizia ferroviaria che alla fermata successiva deve assolutamente intervenire per farla scendere dal treno. Alla fine i poliziotti salgono, parlano con entrambi, ormai fuori di sé perché erano veramente tutti molto tesi, e nel mentre che discutevano sbuca un un signore del vagone che allunga 5€ al controllore per pagare alla ragazza il dannato biglietto. Mentre lo stampava, il controllore commenta ad un'altra ragazza seduta a fianco, che era intervenuta cercando di difenderla, prima dell'arrivo dei poliziotti, "ecco hai visto cosa ha fatto il signore? perché non glielo hai pagato tu il biglietto invece di fare la paladina della giustizia?". La risposta di questa ragazza non l'ho sentita. Comunque, alla fine della storia, i poliziotti scendono dal treno insieme al controllore e gli fanno un mezzo cazziatone perché era evidente che avesse un attimino esagerato prendendosela eccessivamente sul personale, e addirittura il controllore li minaccia di un richiamo chiedendogli la matricola, ma loro hanno bellamente deriso la richiesta e se ne sono andati. Io adesso mi rivolgo a tutte voi persone perché come al solito quando assisto a certi eventi mi vengono mille dubbi esistenziali ed etici... Non voglio banalizzare la questione chiedendo "da che parte state", perché certe domande in alcuni casi fanno solo degenerare il dibattito in tifoserie da stadio che si urlano buu a vicenda. Voglio solo un parere sincero e disinteressato su cosa avreste provato e fatto voi in quella situazione, perché io ancora adesso quando ci ripenso ho tanti di quei dubbi su me stessa che non avete idea. Cioè per come la vedo io nessuno dei due aveva ragione o torto, perché entrambi hanno esasperato una situazione che di per sé poteva essere risolta in due minuti. Forse io personalmente fossi stata nella ragazza, avendo capito chi ho davanti (una persona che prende MOLTO sul serio il suo lavoro, forse troppo) avrei messo da parte il mio orgoglio e chiesto a qualcuno di prestarmi quei due spicci. Ma poi mi sono anche detta: non posso sapere che cosa sta effettivamente passando la ragazza, e non posso giudicare il suo comportamento. D'altro canto il controllore nel suo ruolo di pubblico ufficiale ha palesemente mal gestito una situazione che forse, se non avesse preso così dannatamente sul serio il suo ruolo, avrebbe potuto tranquillamente ignorare, visto che non ci stava guadagnando nulla se non far valere a tutti i costi la sua ragione di vita, LE REGOLE. Rimarco questo concetto perché era veramente esagerato, cioè a un certo punto ha anche detto "lo sai che se viaggi senza biglietto non sei assicurata? In caso succedesse qualcosa..." Boh io sono ancora qui a chiedermi che razza di mostro sono per aver dato ragione, tra me e me, al controllore per buona parte del tempo (ho un problema di senso del dovere grave), quando tutte le altre ragazze intorno a me facevano fronte comune designando lui come il carnefice. Come risolvo il mio conflitto interiore? C'entra davvero il patriarcato?